TAE teatro perde la sede «Resistenza culturale»

L’Associazione Culturale TAE Teatro dal primo agosto non avrà più una casa. Chiude la storica sede di via Bellini. Problemi di norme e agibilità. Al momento non è stata trovata una sede alternativa. I referenti del gruppo hanno espresso «rammarico e disappunto per la mancanza di una proposta di rilocazione alternativa che assicuri un’effettiva prosecuzione delle attività». Però non mollano, tutt’altro. Proseguono a puntare «sull’importanza di continuare a perseguire forme di resistenza culturale».
L’avventura decennale «fatta di soddisfazioni, ma anche di tanto lavoro e sacrifici», affermano, è ora a una spiacevole svolta. L’Amministrazione comunale, riferiscono i responsabili (e conferma il sindaco Juri Imeri, vedi articolo in basso a destra) «chiede all’Associazione la liberazione degli spazi, nonostante sia assente un piano realistico per un’adeguata rilocazione delle attività, al fine della effettiva prosecuzione del servizio offerto dalla Compagnia. Anche a seguito di alcune proposte non adatte o impraticabili, uno spazio alternativo comunale, dal 31 luglio, non ci sarà: si tratta di una condizione che mette ancora più in difficoltà il lavoro di un’Associazione fondata sulla logica del “non a scopo di lucro” e della “promozione culturale e sociale”, che, inoltre, è stata messa a dura prova dalle restrizioni legate all’emergenza sanitaria». La chiusura di uno spazio, aggiungono, «che promuove il dibattito, l’incontro, la circuitazione di storie e di riflessioni sul presente, non può che essere accolta con disappunto dai tanti soci di TAE Teatro, ma anche dai cittadini della comunità trevigliese, che assistono, in tal modo, alla mancata valorizzazione degli spazi della collettività, nonché della perdita di servizi, e di tante proposte artistiche e culturali».
TAE, d’altra parte, ricordano, «è l’acronimo di Teatranti Autonomi Erranti, un nome che ricorda l’importanza di non fermarsi davanti alle difficoltà, e continuare a camminare sulla strada dell’arte e della bellezza, di cui, oggi più che mai, abbiamo fortemente bisogno. Il teatro non si ferma. E non si fermano neppure le attività della Compagnia, che continuerà ad adoperarsi per ribadire la rilevanza del teatro, in attesa di poter riprendere il proprio servizio a pieno regime, con il sostegno concreto dell’Amministrazione».
In attesa di capire come, e soprattutto dove, sarà il futuro, il gruppo assicura di voler proseguire un lavoro «di “resistenza teatrale e culturale”, come affermò Cesar Brie in merito agli sforzi dell’Associazione di coltivare la proposta artistica di un territorio tanto promettente, quanto spesso sminuito delle proprie risorse preziose. Così come il sindaco della città di Treviglio aprì le porte della sede più di tre decenni fa, dando il via a questa speciale avventura artistica, il 31 luglio l’associazione, sarà presente in via Bellini, 2, per riconsegnare le chiavi al sindaco in carica, mantenendo fede alle richieste ricevute, ma esprimendo il proprio dissenso circa l’ordine di liberazione di spazi comunali in mancanza di una soluzione alternativa adeguata».
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