C’è anche l’Oberdan tra i sei istituti nella riforma del 4+2

Scuole al lavoro per organizzare l’avvio, il prossimo anno scolastico, della sperimentazione della riforma degli istituti tecnici. Ricordiamo che nella realtà bergamasca sono sei gli istituti che sono stati autorizzati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito a dar vita al nuovo percorso del 4+2: A Bergamo l’Isis Giulio Natta per l’indirizzo Chimico biotecnologie ambientali, l’Istituto Locatelli per l’indirizzo Trasporti e logistica e il Centro studi Leonardo Da vinci per l’indirizzo di informatica e telecomunicazione. In provincia l’Isis Betty Ambiveri di Presezzo per l’indirizzo Meccanica Meccatronica, l’Istituto tecnico industriale Marconi di Dalmine per l’indirizzo Informatico e l’Istituto Oberdan di Treviglio.

Per fare il punto sulla sperimentazione la Rete nazionale degli Istituti Tecnici Tecnologici i.M2A ha organizzato nei giorni scorsi il convegno dal titolo “Riforma 4+2. Una sfida possibile”, ospitato dall’Istituto Marconi di Dalmine. «La motivazione principale per cui la mia scuola ha deciso di aderire alla sperimentazione sta nella parola filiera – ha ricordato il dirigente del Marconi, Maurizio Adamo Chiappa –. Quello che si propone infatti è la costruzione di un percorso strutturato che possa permettere agli studenti di diventare dei moderni “periti capotecnici”. Impressionano, infatti, gli ultimi dati Excelsior per la provincia: nel 2022 i diplomati Its riuscivano a coprire solo 1,3% del fabbisogno occupazionale, con la presenza di 8 fondazioni Its, 31 corsi attivati e circa 1500 iscritti». «Tenendo presente che la finalità della sperimentazione è assicurare agli studenti il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il corrispondente profilo in uscita del quinto anno di istituto tecnico – ha sottolineato Damiano Previtali, responsabile M.I.M. della sperimentazione della filiera – le tre competenze da cui è necessario partire, e sono i dati a indicarle come le più richieste dal mondo del lavoro, sono “lavorare in gruppo”, “problem solving ” e “flessibilità e adattamento”. Nel contesto della filiera formativa tecnologico-professionale, è essenziale partire da un insieme di competenze che costituiscono la base per un efficace percorso educativo e professionale. Queste abilità non solo facilitano il processo di apprendimento, ma – ha precisato Previtali – preparano anche gli studenti ad affrontare le sfide del mercato del lavoro moderno. Partire da queste competenze nei percorsi quadriennali della filiera formativa tecnologico-professionale è essenziale per preparare i ragazzi alle sfide del futuro in un mercato del lavoro sempre più dinamico e competitivo». Presente all’incontro anche Antonella Zuccaro prima ricercatrice Indire con il compito di accompagnamento della sperimentazione. Hanno portato i loro saluti l’ex parlamentare Valentina Aprea, relatrice della legge di riforma degli Its, l’assessore regionale Claudia Terzi e Francesca Dubbini di Confindustria Bergamo. •••

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